Natale Addamiano - A riveder le stelle
4 - 30 Settembre 2021
Oggi ho fatto uno strappo al regime di astinenza da mostre ed eventi d'arte che osservo da luglio ( senza problemi, perché non se ne è accorto nessuno o almeno nessuno se ne è lamentato). Sono andato a Molfetta per incontrare Natale Addamiano, artista col quale non mi vedevo da trent'anni forse - anche se ne ho sempre seguito e segnalato le imprese in pittura. Sin dagli esordi fra metà degli anni 60 e dei 70 , nelle prime importanti apparizioni tra "Il Cavalletto" a Molfetta e "La Bussola" a Bari, anche presentandolo . E nei primi anni (1970-75) di Accademia a Bari, quando il direttore Roberto De Robertis lo scelse come suo assistente alla cattedra di Pittura appena istituita. Natale se ne andò poi a Milano - a Brera- dove ha costruito un suo percorso tanto schivo quanto ricco di riconoscimenti (l'ultimo, la copertina di "La Lettura" proprio con un Cielo, in occasione della sua personale ancora in corso nella Dep Gallery di Milano).
Ma non mi perdo in ricordi (almeno sino a quando non sarà pubblicata una storia alla quale sto lavorando da mesi). Oltre al piacere del rinnovato incontro con Natale, volevo vedere le sue ultime opere di pittura raccolte in una personale nella Studio 54,. La galleria di Molfetta guidata da Franco Valente, pittore che a sua volta ha diritto ad un posto nella nostra storia locale anche per il ruolo svolto dalla sua prima galleria, "Il Cavalletto" appunto. Franco ha anche il merito storico di venirmi a prendere e riportare a casa ogni volta che lo pretendo, per indolenza o civetteria senile (anche oggi, grazie). Nello Studio 54 Addamiano propone un ciclo di Cieli (un grande dipinto e un gruppo di tele più piccole) di lirica astrazione: stelline lontane anni-luce e polveri cosmiche mettono in vibrazione lenta tessiture complesse di spazi in apparenza monocromatici. Campi infiniti di estasi mentale chiusi soltanto alla base da una striscia con sentori di terra arida - memoria di Murgia cara all'autore. Memoria che fa anche brillare, confusi nella galassia, i nomi dei suoi cari, della madre, insieme con quelli dei grandi della musica che ascolta mentre dipinge. Segnali discreti della spiritualità simbolista che ha nutrito in sottofondo l'affinata malinconia del colore. Ma la smetto qui. Non ho infatti obblighi di recensione cartacea (in assenza di Gazzetta del Mezzogiorno, auguri per il suo prossimo ritorno), affido a questo post il saluto all'amico ritrovato. E l'abbraccio ad amiche e amici a cui capiterà di notare il mio messaggio in bottiglia
Pietro Marino</p> </p>"Opere
- a riveder le stelle olio su tela 200x150
- caldo cielo olio su tela 35x50
- a riveder le stelle olio su tela
- caldo cielo olio su tela
- con le stelle olio su tela
- grande stellato dopo la pioggiaolio su tela
- con le stelle olio su tela
- mappa stellataolio su tela
- mappa stellataolio su tela
- sera stellataolio su tela
- stelle che non conoscoolio su tela